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Habitat in Transition

Risultati selezione 2023 https://www.diarc.abit.unina.it/index.php/risultati-selezione-dottorato-habit-2023/

Modalità per la candidatura https://www.diarc.abit.unina.it/index.php/dottorato-di-ricerca-habit/program-overview/

Il progetto formativo

Il programma di dottorato Habitat in Transition (HabiT), proposto dal DiARC nell’ambito del progetto di eccellenza Abit, prepara candidati che intendono intraprendere una ricerca innovativa e sperimentale negli ambiti delle diverse discipline del progetto, affrontare la complessità delle sfide dei cambiamenti globali e guidare la società verso una transizione sostenibile e inclusiva, capace di generare “nuovi habitat” mediante la definizione di percorsi esplorativi originali, fattibili ed efficaci, sostenuti da metodologie scientifiche rigorose e conoscenze plurali, combinando la ricerca avanzata con un ampio programma educativo.

La complessità, intesa sia come categoria cognitiva che organizzativa del progetto, richiede un approccio olistico che superi i confini disciplinari e ricolleghi in modo creativo fattori progettuali e vincoli esterni e riconsideri il progetto come contesto delle condivisioni. Un contesto capace di contemplare l’indeterminatezza, come imprevedibilità ma anche come apertura e dispiegamento delle potenzialità decisionali ed operative per tentare di esercitare un possibile governo sull’aleatorietà e sull’imprevedibilità dei sistemi. Ricercare nuove strategie di indeterminazione costituisce, quindi, una sfida per le discipline del progetto ad agire all’interno di un ossimoro problematico ma in grado di aprire numerose nuove possibilità.

Pertanto, il programma di dottorato HabiT pone come questione centrale la “la ricerca guidata dal progetto”, interpretando la ricerca progettuale come specifica forma della ricerca su basi culturali e scientifiche, volta a dare risposte nuove a problemi nuovi. In questa ottica, il dottorato di ricerca si orienta ad una formazione che coniuga ricerca di base, ricerca applicata e progettazione. Le ricerche sviluppate nel dottorato, ponendosi come apparato scientifico che intende stabilire relazioni tra producibilità, progetto e ambiente, contribuiranno ad operare un cambiamento di paradigma che consentirà di superare la settorializzazione disciplinare. Le ricerche dottorali dovranno di conseguenza collocarsi sui margini del sapere acquisito e condiviso per cercare di entrare in contatto con altri saperi ed altre competenze, lavorando su ciò che sta tra le cose, sulle relazioni tra le conoscenze, sulla interoperatività dell’informazione, al fine di arricchire ed affinare, più che aumentare e strutturare, il potenziale di prefigurazione e di governo del progetto per il cambiamento.

In questa ottica, il programma HabiT offre un ambiente di ricerca multiculturale e inter/trans-disciplinare, caratterizzato dalla presenza di docenti provenienti da tutti gli ambiti disciplinari presenti nel DiARC.

La ricerca sviluppata nel DdR HabiT convergerà nel laboratorio T-Lab, che sarà attivato nell’ambito del progetto di eccellenza DiARC-AbiT. Obiettivo del T-Lab è rafforzare le sinergie tra i diversi ambiti disciplinari presenti nel DiARC che concorrono alla definizione di risposte adeguate alle sfide poste dalla Transizione sostenibile, puntando sull’innovazione metodologica e di progetto per delineare scenari di cambiamento trasformativi ed evolutivi e per potenziare la disseminazione e la condivisione delle conoscenze in arene multidimensionali, all’interno di attività di public engagement e action-research.

Il T-Lab costituisce il luogo di interazione e di ibridazione tra sistemi cognitivi e socio-tecnici differenti ma complementari, articolato in quattro sezioni:

  • knowledge and understanding;
  • design and visioning;
  • prototyping and fabrication;
  • engaging and interacting.

Il lavoro sperimentale incentrato sul T-Lab permetterà un’evoluzione dei modelli didattici, pedagogici e della

ricerca, alla base dell’offerta formativa del DdR HabiT e contribuirà alla costruzione di profili di ricercatori multi competenti mediante approcci inter/trans-disciplinari.

Il programma dura tre anni, è tenuto in inglese e si basa su tre pilastri:

  1. Ricerca di base, che comprende corsi metodologici relativi agli aspetti chiave della ricerca teorica e applicata nei diversi campi del progetto del cambiamento sostenibile e delle attività di prefigurazione di metodi sperimentali applicati alla ricerca;
  2. Ricerca specifica, che mira a rafforzare le conoscenze dei dottorandi su argomenti specifici allineati con i loro interessi di ricerca e ad aumentare la loro presenza ed il loro posizionamento nella comunità scientifica internazionale attraverso la partecipazione a conferenze e convegni e la presentazione del loro lavoro scientifico sia in contesti accademici che aperti alla società;
  3. Sviluppo della tesi di dottorato, che consente ai candidati di sviluppare competenze di ricerca all’avanguardia e di produrre un lavoro scientifico originale e sperimentale su un argomento che contribuisca in modo significativo al dibattito scientifico e abbia, al contempo, un impatto positivo rilevante sulla società.

Obiettivi del corso

Il programma del DdR HabiT punta a formare ricercatori multicompetenti, in grado di realizzare studi finalizzati alla realizzazione di percorsi progettuali e processi transcalari, fattibili ed efficaci, supportati da una dimensione analitica esperta ed originale. I ricercatori acquisiranno la necessaria consapevolezza delle molteplici opportunità delle capacità progettuali acquisite e svilupperanno skill per aprire la ricerca alla sperimentazione di processi efficaci e fattibili, tesi all’esplorazione di un campo di possibilità in cui attuare transizioni sostenibili, intese come l’insieme dei processi di trasformazione a medio e lungo termine che

permettono alle società di modificare in modo responsabile e consapevole l’ambiente, le infrastrutture e gli spazi di vita. Tali processi saranno basati su modalità di progettazione, produzione e consumo più sostenibili, mirando a contrastare e ridurre gli effetti negativi della pressione dei cambiamenti globali sull’ambiente e sull’habitat umano.

Gli studenti acquisiranno capacità e competenze di ricerca e conoscenze approfondite sulla complessità dei sistemi naturali ed artificiali. Impareranno metodologie avanzate per comprendere e modellare i processi fisici, produttivi, sociali e digitali che hanno un impatto sull’ecosistema del nostro pianeta. Svilupperanno proiezioni delle tendenze tecnologiche, ecologiche, economiche e sociali per immaginare nuove soluzioni per habitat sostenibili, sviluppando al contempo la necessaria consapevolezza delle questioni filosofiche, antropologiche ed etiche ad esse sottese.

Al termine del programma, si prevede che i dottorandi saranno in possesso delle competenze e delle capacità richieste per supportare ed informare i processi di progettazione di politiche e strategie che possano fornire risposte adeguate e innovative allo sviluppo umano sostenibile.

Le ricercatrici e i ricercatori coinvolti nel programma di dottorato saranno preparati, ed adeguatamente sostenuti, per partecipare al dibattito scientifico di scala internazionale, attraverso la produzione di pubblicazioni e di disseminazione. Inoltre, le implicazioni sociali dei temi del dottorato potenzieranno oltremodo gli aspetti della ricerca connessi alle attività di public engagement, indirizzando la condivisione di conoscenze anche nella loro dimensione divulgativa, oltre che specialistica.

In linea con obiettivi specifici del programma nazionale della ricerca (PNR) e delle aree prioritarie del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il programma di dottorato intende definire un campo di ricerca in cui perseguire gli obiettivi della transizione sostenibile, delineando una nuova epistemologia ecologica, in cui la sostenibilità integrale si basa su un rinnovato dialogo tra cultura, natura, società ed economia, in una dimensione “pluriverso” che metta in crisi i modelli di sviluppo della modernità, prefigurando un sistema eco-socio-tecnico incentrato su nuove economie.

Gli studenti saranno incoraggiati a trascorrere almeno un semestre in un istituto di ricerca straniero, dove potranno sfruttare la rete di collaborazioni internazionali del dipartimento (ed altre che saranno attivate in modo mirato) per rendere internazionale il programma di dottorato e per inserire i risultati della ricerca nei contesti internazionali dove è maggiormente attivo il dibattito ed il confronto sulle sfide affrontate.

Il programma del DdR HabiT incoraggia l’elaborazione di dissertazioni rigorose e speculative che mettano in discussione i temi e gli approcci al progetto, nonché il suo mandato professionale e disciplinare, sollecitando risposte sfidanti e aperte al cambiamento.

Sbocchi occupazionali e professionali

I dottori di ricerca al termine del percorso saranno dotati di competenze specifiche e conoscenze inter/trans-disciplinari avanzate che potranno aprire opportunità di carriera come ricercatori, consulenti, designers, progettisti o pianificatori presso università e centri di ricerca nazionali ed internazionali, dipartimenti di ricerca e sviluppo di aziende ed enti pubblici e privati, pubbliche amministrazioni, istituzioni culturali, organizzazioni non governative, fondazioni e cooperative sociali che richiedono una specializzazione approfondita e un’esperienza avanzata e consapevole nella ricerca guidata dal progetto per affrontare la complessità delle sfide poste dalla transizione sostenibile. Sono altresì previsti sbocchi occupazionali all’interno di società di progettazione e di servizi impegnate nella ricerca di risposte eco-sistemiche al cambiamento climatico e di nuovi immaginari urbani all’interno dei quali sperimentare e sviluppare processi di innovazione sociale e di transizione sostenibile.

Insegnamenti previsti 

I anno

1. Teorie e metodi della ricerca (12 CFU)

Il corso intende fornire al dottorando le conoscenze sulle teorie ed i metodi della ricerca guidata dal progetto, in coerenza con gli approcci definiti “by design”. Il dottorando apprenderà, attraverso la sperimentazione su casi-studio di riferimento nuove modalità di ricerca, pratica ed esegesi.

2. Metodi innovativi dell’indagine scientifica (12 CFU)

Il corso intende fornire al dottorando le conoscenze dei principali metodi alla base delle più innovative pratiche di indagine scientifica inter/trans-disciplinare applicabili al campo della ricerca guidata dal progetto.

II anno

3. Gestione della ricerca in campo internazionale (12 CFU)

Il corso intende fornire al dottorando l’opportunità di interagire con istituzioni e reti di ricerca scientifica nazionali ed internazionali per favorire il confronto sui temi e le metodologie più avanzate.

4. Valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica (12 CFU)

Il corso intende introdurre nella formazione del dottorando questioni relative alla valorizzazione e diffusione dei risultati scientifici, alla proprietà intellettuale, all’accesso aperto ai dati e ai prodotti della ricerca e all’etica della ricerca.

5. Disseminazione dei risultati della ricerca scientifica (12 CFU)

Il corso intende introdurre nella formazione del dottorando questioni centrali legate all’elaborazione di dissertazioni rigorose e speculative sui temi di ricerca affrontati in vista della partecipazione a convegni internazionali e a pubblicazioni su libri e riviste scientifiche internazionali.

Altre attività didattiche 

1. Seminari HabiT Immersion Day

Seminari immersivi articolati in più giornate per intercettare e comprendere le sfide del cambiamento globale e locale e proporre possibili risposte metodologiche e operative in una prospettiva di transizione sostenibile.

2. Seminari HabiT Network

Dialoghi tra dottorandi e studiosi ed esperti esterni al collegio dei docenti sui temi emergenti e trasversali che caratterizzano le sfide della contemporaneità e della transizione sostenibile.

3. Seminari Habit talk

Comunicazioni brevi, strutturate sul format del talk, su avanzamenti della ricerca e su risultati parziali raggiunti in vista della definizione della tesi nell’intento di accogliere indicazioni, suggerimenti e critiche costruttive.

Collegio docenti

Massimo Perriccioli PO SSD Icar/12 coordinatore

Paola De Joanna PA  SSD Icar/12

Mattia Leone PA SSD Icar/12

Katia Fabbricatti PA SSD Icar/12

Carla Langella PA SSD Icar/13

Camillo Orfeo PA SSD Icar/14

Maria Teresa Giammetti PA SSD Icar/14

Paola Galante RTDb SSD Icar/14

Gialuigi Freda RTDb SSD Icar/14

Raffele Catuogno PA SSD Icar/17

Teresa Della Corte RTDb SSD Icar/17

Daniela Palomba RTDb SSD Icar/17

Massimo Visone RTDb SSD Icar/18

Oronzo Brunetti PA SSD Icar/18

Emma Maglio RTDb SSD Icar/18

Raffaele Amore RTDb SSD Icar/19

Luigi Veronese RTDb SSD Icar/19

Cristina Mattiucci PA SSD Icar/20

Gilda Berruti RTDb SSD Icar/21

Maria Cerreta PO SSD Icar/22

Ferdinando Di Martino PA SSD Inf/01

Bice Cavallo RTDb SSD MAT/03